Charles Baudelaire – Il gatto
Vieni, mio bel gatto, sul mio cuore innamorato;
ritira le unghie nelle zampe,
lasciami sprofondare nei tuoi occhi
in cui l'agata si mescola al metallo.
Quando le mie dita carezzano a piacere
la tua testa e il tuo dorso elastico e la mia mano
s'inebria del piacere di palpare il tuo corpo elettrizzato,
vedo in ispirito la mia donna
Il suo sguardo, profondo e freddo come il tuo, amabile bestia,
taglia e fende simile a un dardo, e dai piedi alla testa
un'aria sottile, un temibile profumo
ondeggiano intorno al suo corpo bruno.
T.S. Elliot - Il nome dei gatti
Il nome dei gatti è un argomento difficile,
non è certo un passatempo estivo.
Penserete che io sia matto da legare
quando vi dirò che i gatti devono avere ben tre diversi nomi.
Primo fra tutti c'è il nome che la famiglia usa tutti i giorni,
come Peter, Augustus, Alonzo o James.
O come Victor o Jonathan, George o Bill Bailey.
Sono tutti nomi appropriati.
Ci sono nomi più strani, se ritieni che suonino più dolci,
sia per i gatti che per le gatte,
come Plato, Admetus, Electra, Demeter,
ma sono ancora nomi pratici per tutti i giorni.
Ma vi dico che un gatto necessita di un nome particolare,
un nome tutto suo e ben più degno,
altrimenti come potrebbe andarsene in giro con la coda ben dritta,
o tener distesi i baffi o essere orgoglioso di sè stesso?
Di questo tipo di nomi vi darò un esempio,
come Munkustrap, Quazo o Coricopat,
come Bombalurina oppur Jellylorum,
nomi che non appartengono mai a più di un solo gatto.
Ma più su ed oltre c'è ancora un nome rimasto,
e questo è il nome che non indovinerete.
Il nome che nessuna umana ricerca scoprirà,
ma che il gatto conosce e non confesserà.
Quando notate un gatto in profonda meditazione,
la ragione, vi dico, è sempre la stessa:
la sua mente è impegnata in una rapita contemplazione
del pensiero del pensiero del pensiero del suo nome.
Il suo gioioso, profondo, inscrutabile proprio nome.
F. Pessoa - Gatto che giochi per via
Gatto che giochi per via
come se fosse il tuo letto,
invidio la sorte che è tua,
ché neppur sorte si chiama.
Buon servo di leggi fatali
che reggono i sassi e le genti,
hai istinti generali,
senti solo quel che senti;
sei felice perché sei come sei,
il tuo nulla è tutto tuo.
Io mi vedo e non mi ho,
mi conosco, e non sono io.
Gianni Rodari - Il giornale dei gatti
I gatti hanno un giornale
con tutte le novità
e sull'ultima pagina
la "Piccola Pubblicità".
"Cercasi casa comoda
con poltrone fuori moda:
non si accettano bambini
perché tirano la coda".
"Cerco vecchia signora
a scopo compagnia.
Precisare referenze
e conto in macelleria".
"Premiato cacciatore
cerca impiego in granaio."
"Vegetariano, scapolo,
cerca ricco lattaio".
I gatti senza casa
la domenica dopo pranzo
leggono questi avvisi
più belli di un romanzo:
per un' oretta o due
sognano ad occhi aperti,
poi vanno a prepararsi
per i loro concerti.